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1) Dizion. 5° Ed. .
BAVAGLIO
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BAVAGLIO.
Definiz: Sost. masc. Pezzo per lo più di panno lino, a guisa di tovagliolo, che si pone al collo de' bambini, specialmente quando mangiano, perchè non s'insudicino la veste.
Da bava. –
Esempio: Not. Malm. 1, 191: Bavaglio; salvietta o tovagliuolino da bambini, che si lega al collo con due cordelline o nastri; detto così dalla bava che sopra vi casca dalla bocca de' bambini. I Latini pure, secondo l'Onomastico, lo dicono pectorale salivarium.
Esempio: Fr. Giord. Pred. R.: Come fanciullo che abbia il bavaglio bianco al collo.
Esempio: Dav. Scism. 415: La fanciulla apparì, confessò, portò il bavaglio, e la cosa tornò in riso.
Esempio: Lipp. Malm. 2, 48: Chi fa le merenducce in sul bavaglio, Chi coll'amico fa a stacciaburatta.
Definiz: § I. E per Pezzo di tela ammagliata, o Fazzoletto avvolto e annodato, che messo alla bocca impedisce il parlare. –
Esempio: Fr. Giord. Pred. 220: Gli scherani che veggiono che per due modi potrebbono perdere l'uomo, o per favellare, o per gridare,.... incontanente gli mettono il bavaglio, che non può nè gridare, nè favellare.
Definiz: § II. E figuratam. –
Esempio: Fr. Giord. Pred. 220: Allora parli quando confessi i peccati tuoi; di questo è il demonio sommamente dolente, e però e' ti mette il bavaglio, chè ti vergogni e temi.